Valutazioni neuropsicologiche

…”Non c’é nulla che sia buono o cattivo: a renderlo tale è il pensiero”

                                                                                   …Shakespeare

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Con il termine neuropsicologico ci si riferisce all’esame  che fornisce preziose informazioni e dati clinici sul comportamento, le capacità cognitive, la personalità, le abilità apprese e il potenziale riabilitativo delle persone che hanno subito una lesione cerebrale. I  risultati così ottenuti, integrati anche con le informazioni provenienti da esami strumentali:

Tac

RNM

I problemi cognitivi del paziente ad esempio disabilità e dimenticanze della vita quotidiana, difficoltà a memorizzare, ad orientarsi, sono di natura neurologica come evidenziato nell’Alzheimer, ma anche psicopatologiche come l’ansia o la depressione .

La valutazione neuropsicologica è una metodologia diagnostica oggettiva:essa viene attuata attraverso un preliminare colloquio clinico di tipo neuropsicologico e la successiva somministrazione di test rigorosamente standardizzati.

Alzheimer

Secondo l’ultimo rapporto europeo sulla demenza, la malattia di Alzheimer colpisce oggi in Italia circa 900 mila malati. Se pensiamo che gli anziani in Italia aumentano in maniera costante, è chiaro che il numero complessivo dei casi potenziali di Alzheimer è destinato inesorabilmente ad aumentare.

La malattia di Alzheimer è una patologia degenerativa neurologica , è dovuta alla morte di alcune cellule cerebrali, detti neuroni. La morte di tale cellule è conseguenza alla formazione di neurofibrille che invadono le aree cerebrali con la conseguente morte delle suddette aree. Lentamente il malato di Alzehimer perde il controllo delle varie abilità cerebrali portando ad oscurare del quello che erano le competenze neurologiche ma anche del vivere quotidiano.

La medicina e la ricerca scientifica pongono tutto il loro impegno per cercare una cura che possa alleviare i sintomi o quantomeno rallentare la progressiva della degenerazione. Ci sono alcuni segnali premonitori che consentono di affinare un’eventuale diagnosi. Ecco quindi i sintomi che possono rivelare il problema.

Sintomi frequenti

Problemi di memoria – Chi è affetto da patologia  di Alzheimer ha dimenticanze frequenti o un’inspiegabile confusione mentale, nella vita di relazione  o sul lavoro. Può arrivare a cucinare un piatto e dimenticarsi di servirlo o addirittura di averlo mai preparato.

Umore – Nel malato di Alzheimer, gli sbalzi di umore e nel comportamento sono particolarmente repentini e immotivati.

Cambio di luoghi – Gli oggetti vengono posti  in luoghi sbagliati senza che poi vi sia il ricordo del come e del perché si trovino li es: il cappello nel frigorifero, l’orologio nella lavatrice.

Personalità – Vi è nel malato di Alzheimer una rilevante modificazione del carattere e del tono dell’umore, da persona calma e serena a individuo irascibile e sospettoso.

Linguaggio Ia compromissione linguistica ha una evidenza abbastanza importante, in quanto non vi è più il riconoscimento delle parole e della loro comprensione.

Spirito di iniziativa – Il malato di Alzheimer è tendenzialmente stanco e spossato, ma soprattutto perde progressivamente la voglia di fare le cose e ogni interesse verso le proprie attività abituali.

Perdita di orientamento-Chi soffre di Alzheimer dimentica il giorno della settimana o il mese in cui è, è frequente che possa  perdersi anche in luoghi che conosce o di non ritrovare la strada di casa.

Capacità di giudizio

Una giusta valutazione della realtà manca in un malato di Alzheimer: può uscire di casa vestito in pigiama o senza scarpe.

Elemento importante è quello della diagnosi precoce, attraverso la valutazione neuropsicologica, visita neurologica oltre che quella diagnostica strumentale( RM, PET)

 

Sostegno al caregiver

La malattia di Alzheimer non colpisce solo il paziente. Il suo impatto è terribile su tutto il nucleo familiare: si calcola dunque che ai 900 mila che soffrono direttamente ne vadano sommati almeno altrettanti (figli, coniugi, nipoti…) vittime indirette del problema.

Vivere la quotidianità al fianco di un malato di Alzheimer è molto difficile. La qualità della vita dei familiari del paziente è pesantemente influenza.. Per questo possono essere molto utili alcuni consigli elaborati dalle associazioni che si occupano di questa patologia. Quando il malato esce da solo, deve sempre avere con sé un biglietto che riporti tutte le sue coordinate: nome e cognome, indirizzo, un numero di telefono di riferimento.

Può essere utile attaccare dei foglietti adesivi tipo “post-it” come promemoria o per indicazioni utili: “Non accendere il gas”, “Interruttore della luce”, “Telecomando della Tv”…

Quando si parla a un malato, è sempre bene sedersi bene davanti a lui. E ricordarsi di evitare ogni rimprovero per eventuali errori o dimenticanze.

Togliere le chiavi dalle porte di alcune stanze dove è rischioso che il malato possa chiudersi (il bagno, la cucina); chiudere a chiave i locali più off limits (per esempio lo sgabuzzino con i detersivi).

Quando il malato diventa aggressivo, provare a distrarlo proponendogli qualche attività che possa piacergli. Fissare una routine quotidiana e seguirla con cura tutti i giorni: sveglia, colazione, lavarsi, vestirsi, ecc.). Usare per il malato abiti molto “semplici” (per esempio senza troppi bottoni).

A tavola, cercare di tagliare già il cibo che il malato dovrà mangiare; i bicchieri dovranno essere di quelli a base larga, facili da prendere e difficilmente rovesciabili. Chiedere la sua collaborazione, per sbrigare piccoli lavoretti, in modo da renderlo partecipe.

Nel caso in cui il malato sia il proprio partner, bisognerebbe continuare a dormire con lui, la notte, almeno fino a quando è possibile.

LA NEUROPSICOLOGIA CLINICA 

1. La neuropsicologia clinica ha lo scopo di valutare e qualora possibile, riabilitare i deficit cognitivi e le annesse implicazioni di tipo psicologico, affettivo e di personalità conseguenti a patologie a carico del sistema nervoso centrale.

Il livello delle funzioni cognitive superiori costituisce uno degli aspetti che più significativamente qualificano la qualità della vita di un individuo e dei suoi familiari.

L’ intervento diagnostico e riabilitativo della neuropsicologia risulta estremamente utile nel contenere gli effetti del decorso patologico, nel limitare le sofferenze che questo arreca a pazienti e familiari, nel razionalizzare le risorse che le istituzioni investono nel trattamento e supporto dei soggetti coinvolti.

LA DIAGNOSI NEUROPSICOLOGICA

Un’accurata valutazione neuropsicologica risulta indispensabile per una corretta diagnosi sul presunto stato patologico delle funzioni cognitive superiori. Se accompagnata da altri strumenti diagnostici (valutazione psicopatologica, valutazione neurologica, anamnesi clinica e remota ed utilizzo di bio-immagini – tac, risonanza magnetica, EEG) la valutazione può portare ad un’appropriata diagnosi differenziale dello stato di salute dell’utente.

Accanto alla diagnosi differenziale, la valutazione neuropsicologica risulta funzionale ad una corretta valutazione – qualitativa e quantitativa – del livello funzionale delle differenti componenti cognitive ed offre un’importante chiave di lettura, anche prospettica, delle implicazioni di carattere personale, familiare, professionale e sociale legate all’insorgenza ed al decorso della patologia.

La valutazione neuropsicologica risulta inoltre propedeutica alla stesura di un programma riabilitativo, qualora questo si riveli opportuno. La ripetizione periodica dei test risulterà infine necessaria per valutare il decorso della patologia, se di carattere progressivo, e l’efficacia dell’eventuale intervento riabilitativo.

TEST DI VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA 

 

TEST PER LE FUNZIONI FRONTALI 

WINSCON CARD SORTING TEST

E’ un test per la valutazione delle funzioni frontali (programmazione, ragionamento e shifting attenzionale).

SHIFTING= CAMBIAMENTO DI STRATEGIE UTILIZZATE

TOKEN TEST = TEST DEI GETTONI

STROOP TEST

FLUENZA VERBALE

SYMBOL DIGIT MODALITIES TEST

 

TEST PER LA VALUTAZIONE DELLA MEMORIA 

PAROLE DI REY

FIGURA DI REY

MEMORIA DI PROSA

SPAN VERBALE E SPAZIALE IN AVANTI E DIETRO

 

TEST DI LIVELLO 

MATRICI PROGRESSIVE DI RAVEN

 

TEST PER LA VALUTAZIONE DELL’ATTENZIONE E DELL’ANALISI VISUO-SPAZIALE

BARRAGE DI LINEE

BARRAGE DI LETTERE

COPIA DI FIGURE CON E SENZA ELEMENTI DI PROGRAMMAZIONE

 

TEST PER LA VALUTAZIONE DEL LINGUAGGIO  

FLUENZA VERBALE FONEMICA E SEMANTICA

DENOMINAZIONE DI NOMI E VERBI (BADA)

COSTRUZIONE DI FRASI